martedì 4 settembre 2012

Il consulente torna dalle ferie


Le vacanze sono finite. E il consulente torna in ufficio. Pallido come un defunto scappato poche ore dopo la tumulazione. Quindi entra. Fa un passo a destra. Alza la testa. Quasi piagnucola. Gli sembra che il cast di Grey's Anatomy abbia preso il possesso dell'ufficio. Infatti, dopo le vacanze, i suoi colleghi sono tutti bellissimi.  Hanno rimodellato i punti critici, hanno i capelli rivitalizzati, hanno la felicità a portata di mano e sorridono. Lui invece è di un bianco accecante, ha le occhiaie turchesi come gli albini e le orbite oculari come il mostro di Dusseldorf. Fin da subito la sua disperazione diventa sempre più forte. Avverte lentamente l'assotigliarsi del suo già ridottissimo equilibrio psico-fisico conquistato in anni di yoga, zumba e tisane al finocchio per donne in gravidanza. E mentre si accartoccia su se stesso davanti all'incredulità dei suoi colleghi, il suo viso si rabbuia. Non è più un uomo, ma un giaciglio di dolore. Se vi stavate chiedendo dove fosse finito l’aereo del Pentagono, ebbene,  ce l'ha lui, gli si è schiantato dentro. Ed ora, mentre si domanda se nel mondo qualcuno sarà ancora capace di amarlo, i suoi colleghi  nell'ufficio accanto ballano Toda goia toda beleza facendogli i gesti con la mano.

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