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Studenti pavesi barricati in casa per sfuggire alle zanzare tigre |
Due
studenti di 27 e 25 anni, Loco e Vico, hanno vissuto l' adolescenza innalzando
barricate nel loro appartamento subaffittato di Pavia e non ne sono mai usciti
neanche per tornare dai loro genitori. Una tragica, quasi impietosa prigionia
dovuta al provvedimento dei genitori stessi di risparmiare ai figli il contatto
incauto con le zanzare tigre. Ma non si tratta di un caso isolato. In questi
ultimi anni si è fatta sempre più fitta la segregazione degli studenti a causa
dell' emigrazione di zanzare equipaggiate di minipimer che, abbandonate risaie,
stalle e ovili, sono accorse negli appartamenti subaffittati in cerca di
giovani a cui scassare il cazzo. Soli, depressi, con il cervello e lo stomaco
che funzionano ormai a scartamento ridotto, i ragazzi hanno ammesso che
preferirebbero essere rinchiusi in carcere: ma la loro richiesta di cambiamento
e riduzione della condanna è stata freddamente respinta dai familiari. Il
dramma di Loco e Vico, barricati in casa e incollati alle facezie del
televisore da mane a sera, è condiviso a Pavia da legioni di studenti che
faticano a raggiungere l'Università e quindi a conseguire un semplice
attestato, per non parlare di diploma o di laurea. È quanto emerge dalla
conversazione col vicepreside dell'Università di Pavia, Bieco Lulele, che ha
dedicato gran parte della sua vita all' insegnamento nei centri CEPU: “Sono
tante le famiglie che non mandano i figli all'Università - esordisce - per il
timore che vengano aggrediti o rapiti dalle zanzare più violente. Con gli
studenti non parliamo mai del fenomeno delle punzecchiature. È una cosa
mostruosa e non capirebbero”.
Allora il fenomeno che in certuni si riscontra - il ricoprirsi di un vello scuro che tracima sin sulle gote - sarebbe una mutazione genetica che favorirebbe l'adattamento e la sopravvivenza...
RispondiEliminase si tratta del burqua, allora si :D
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